giovedì 9 agosto 2012

Pensieri…


 Santiago Aldaya Vellazco
Puente viejo, Durazno


Pensieri…

Come da tempo non facevo, oggi ho voglia di scrivere a ruota libera tutto quello che mi passa per la testa e per il cuore.
Sono giorni caldi e umidi, in cui l’afa appesantisce le membra e l’anima. Riaffiorano ricordi antichi e mai sepolti, solo archiviati in cartelle compresse in qualche angolino della memoria.
Il G8 del 2001, che viene riproposto su diverse reti televisive e sul web, riapre antiche ferite. Quale giustizia è quella che condanna chi ha spaccato vetrine e bancomat a pene almeno tre volte superiori a quelle di chi ha massacrato esseri umani inermi? E quando chi ha usato violenza su ragazze e ragazzi inermi è qualcuno da cui dovresti aspettarti protezione e tutela la domanda si pone caricata di rabbia, quella rabbia che nasce dall’incredulità e dall’impotenza.
Mi riesce difficile riuscire a mantenere il mio inguaribile ottimismo di fronte a questi interrogativi, nonostante ritenga che esista una Legge che regola ogni fenomeno della vita e che, al di là dell’umana giustizia, associa implacabilmente un effetto ad ogni causa! O,forse, è proprio questa consapevolezza che mi angoscia: non oso immaginare le conseguenze di tali atti violenti!
Il mio interrogativo resta e si dipana in un’altra serie di domande.
Cosa posso fare io, Laura, perché non avvenga mai più qualcosa del genere?
Come posso contribuire a trasformare l’agire ed il pensare umano in nonviolenza attiva?
Poi penso a ciò che ha fatto Nelson Mandela in Sud Africa e, colma di ammirazione, mi dico che qualcosa si può fare, usando la calma e la pazienza della goccia d’acqua, che inesorabile scava la roccia. Potrei fare molti altri esempi, ma il primo che mi è venuto alla mente è stato lui.
Inoltre ho la fortuna di avere incontrato un maestro, Daisaku Ikeda, che ha tracciato una strada che posso percorrere nella maniera più coerente con me stessa. Anche nei suoi confronti nutro un’infinita gratitudine. La gratitudine è un sentimento che di per sé genera speranza!
La prima azione è partire dalla mia rivoluzione umana personale, facendo anche solo un piccolo passo avanti ogni giorno, come fa la goccia d’acqua di cui ho parlato in precedenza.
La seconda è dare vita a progetti che coinvolgano soprattutto i giovani e le diverse culture che arricchiscono il mio municipio e poi la mia città.
Ogni cittadino dovrebbe sentirsi parte integrante e insostituibile della città in cui vive e contribuire alla vita sociale e culturale della comunità in modo attivo e non solo come fruitore passivo. Le differenze individuali, di qualsiasi tipo ( età, sesso, luogo di nascita, studi…) sono ricchezza comune e come tale dovrebbero essere utilizzate.  
Il resto è in divenire.

2 commenti:

  1. Come non essere d'accordo, la collaborazione di ognuno per il raggiungimento di un obiettivo comune, tornare a far splendere di luce propria il giardino che ci è stato affidato affinché ce ne prendessimo amorevolmente cura. In questo modo, mentre facciamo le nostre esperienze di vita, Lo possiamo ringraziare per il dono incondizionata che ci ha elargito.

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