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gennaio 2018 : riflessioni
Un
altro anno è andato. Era partito pieno di speranze, si è
appesantito lungo la strada ed è finito con una grande pulizia, non
ancora del tutto terminata. Comunque sia sono ancora qui, a vivere
una vita “normale”, nonostante la situazione oggettiva e a
ringraziare tutte/i per avermi pensato e sostenuto ancora una volta.
Ci vuole coraggio e non è per niente scontato, qualcuno, infatti,
non è stato e non è in grado di farlo. Ci vuole coraggio, lo
ribadisco, ad assumersi le proprie responsabilità fino in fondo,ad
intraprendere una lotta condivisa verso un obiettivo comune, è molto
più facile darsi alla fuga ed agire, a debita distanza, per colmare
i sensi di colpa. I sensi di colpa sono inutili e dannosi, oltre che
un'offesa alla Vita. Inoltre, “servirsi di una relazione come
rifugio, anche a livello inconsapevole, è una mancanza di rispetto
nei riguardi del/la proprio/a compagno/a e di se stessi.” (Daisaku
Ikeda “in cammino con i giovani” esperia p.27). Ringrazio anche
chi non mi ha sostenuto e chi ha cercato di ostacolarmi, nulla
avviene per caso e tutto può essere utilizzato per creare valore ed
io lo farò.
La
Vita è il più prezioso di tutti i tesori, per cui è importante
essere felici per ogni giorno di vita in più e non sprecarlo in
futilità e pesantezze. La mia intenzione è quella di viaggiare
leggera, di continuare ad avere progetti, magari a breve scadenza, ma
fino all'ultimo istante, che, vi prometto, sarà il più lontano
possibile! Il primo in assoluto è quello di guarire completamente e
che questa malattia non ritorni mai più.
Grazie
davvero!